domenica 17 agosto 2014

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Dicevasi, sono tornato tra le mura parentali.

Sono sveglio da 2 ore e 28, ed il mio Inferno fatto di piante, paesaggio verde, tranquillità e assenza di rete cellulare, internet veloce e persone mi sta accogliendo in un abbraccio forzato, del quale noto solo l'ironia.

L'ironia di come il posto in cui sia nato ed in cui io viva sia totalmente inadatto a me. 

Provo ad immaginarmi di avere le stesse condizioni de "La Casa" traslate qui e l'effetto è un miglioramento di dimensioni minime, a riprova della non compatibilità di me stesso con questo posto.

Entro la prima ora del risveglio mi sono già dovuto recare alla chiesa ad 1 minuto a piedi da qui, cercando di ottenere copertura cellulare. Piccoli ricordi delle imprese compiute e delle serate passate al freddo pur di rispondere ad SMS quando ancora non c'erano Whatsapp e vari fanno capolino dalla memoria, non senza causare una smorfia al pensiero di come in tutti questi anni non sia cambiato nulla, e di come probabilmente per il mio interlocutore questa cosa sia "fuori dal mondo".



Il tempo trascorre lentamente, e gli unici rumori udibili sono la lavatrice in procinto di sputare il suo pasto bagnato, il soffiare del vento tra le piante ed il mio (rassegnato? smorto? svogliato?) digitare sulla rumorosa tastiera meccanica.


La compagnia da me desiderata non esiste, ed il suo sostituto è dato dalle voci di compagni di gioco d'altre regioni, che m'accompagnano nella notte scura e silenziosa.

La mancanza di vita in un posto così naturale e rigoglioso è un ossimoro beffardo, di come la natura continui ad esistere nonostante la vita degli uomini, di cui uno in particolare (io) la guarda con disprezzo, anch'essa causa della mia non felicità.



Diverse parole e discorsi sono stati detti e fatti in questi giorni, ma la cosa che m'è chiara è che la mia permanenza qui è condizione sufficiente a garantire il mio non sviluppo verso l'idea dell'esistenza per me ideale.

Gli aggiornamenti e gli edit di questo mio blog tra ieri ed oggi sono stati numerosi, come se nel tentativo d'esternare le sensazioni attuali le cose migliorassero, anche se così non è; ma almeno non sono l'unico a saperlo, ora.

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